Asor, nome gentile (il suo retrogrado/ è il più bel fiore)/ non ama il privatismo in poesia./ Ne ha ben donde o ne avrebbe se la storia/ producesse un quid simile o un’affine/ sostanza, il che purtroppo non accade./ La poesia non è fatta per nessuno,/ non per altri e nemmeno per chi la scrive./ Perché nasce? Non nasce affatto e dunque/ non è mai nata. Sta come una pietra/ o un granello di sabbia. Finirà/ con tutto il resto. Se sia tardi o presto/ lo dirà l’escatologo, il funesto/ mistagogo che è nato a un solo parto/ col tempo – e lo detesta” Montale
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